Se l’anno civile comincia a gennaio e l’anno accademico a ottobre, quello liturgico – osservato dalla Chiesa nel culto a Dio – si apre ora, con il tempo di Avvento. Giunti a un nuovo inizio si ripete: attendi il Signore, Egli viene! È l’esperienza di fede di quanti ci hanno preceduto: il Signore viene, tu puoi accoglierlo e dunque preparati. La vita delle comunità cristiane è stata essenzialmente alimentata da questa continua scoperta, gustata e quindi annunciata perché altri ne possano godere. Della venuta del Signore si descrivono alcuni segni (pace profonda, gioia), lasciando poi a ciascuno di scoprire la parola, l’intuizione, che il Maestro vorrà imprimere nel cuore e nella mente. Prego che questo succeda anche tra noi quest’anno.
Siamo arrivati a dicembre ascoltando a Messa di Daniele che si accorge che il vero re, nella storia, non è Nabucodonosor (pur vittorioso e generoso nel distribuire sapienza e cibo) bensì Dio, che si muove senza dare nell’occhio ma indirizzando efficacemente incontri e eventi secondo tempi a lui solo noti. Abbiamo poi letto di Saul, guidato al trono di coincidenza in coincidenza, prototipo del giovane che deve essere accompagnato a occupare il posto per lui riservato nella società, per la propria realizzazione e il bene dei fratelli.
Qualcuno mercoledì ha potuto intrattenersi con il cordialissimo Bernardino Cocchianella, dirigente dell’Amministrazione del Comune di Bologna. Personalmente, riflettendo sui dati che ci ha proiettato, sono rimasto colpito dalla costante diminuzione del numero di matrimoni e di unioni civili: su una popolazione di 391.620 persone, nel primo semestre del 2019 sono stati registrati infatti solo 311 matrimoni civili, 75 matrimoni religiosi, 21 unioni civili. Cercando raffronti, trovo che a Bologna si è passati da 4.1 matrimoni ogni 1.000 abitanti nel 1989 a 2.7 nel 2017, in Emilia Romagna da 4.5 a 2.7, in Italia da 5.5 a 3.2. Nel 2017 a Bologna l’età media degli sposi è stata di 41,4 anni e delle spose di 36.9 anni. Sarei interessato ai vostri commenti. Il primo a cui penso è lo slogan “senza impegno!”. (Capisco l’esigenza di mantenersi sempre liberi di scegliere di volta in volta che fare, in base al proprio stato d’animo e alle circostanze, eppure senza impegno non si conclude nulla di serio).
Giovedì Francesca Passerini, della Galleria Lercaro, ha illustrato agli amici del Serra club alcuni pezzi della nostra raccolta premettendo una riflessione del card. Giacomo. Il fondatore di VSG amava la ricerca artistica poiché riteneva che questa, al di là del fatto che produca una rappresentazione esplicitamente religiosa, qualora si esprima “con onestà di intenti e serietà di metodo” può testimoniare “quella tensione verso l’infinito che è naturalmente contenuta nel cuore di ogni uomo”.
La cura con cui ogni oggetto della nostra Casa è stato prodotto possa esserci di stimolo a custodire con amore il nostro lavoro quotidiano, in attesa del Signore Gesù.
Buon Tempo di Avvento!
don Marco Settembrini
VSG, 1.XII.2019