Nella cappella si conserva lo scritto autografo del card. Lercaro, vergato in data 7 Gennaio 1967, ove si legge:
Oggi, ai primi Vespri della nostra Festa di casa, la festa della Sacra Famiglia, verrà solennemente benedetto l’Oratorio semipubblico, cioè la Cappella, di casa nostra e consacrato l’Altare.
Senza l’altare la nostra “Famiglia” neppure sarebbe nata; se nata, non avrebbe potuto continuare e tanto meno crescere; se, per una ipotesi, l’Altare venisse meno, la “Famiglia” cesserebbe subito e “Villa S. Giacomo” diventerebbe un Albergo o, al massimo, un Pensionato.
La ragion d’essere della nostra “Famiglia” è scritta sull’altare ed indica il senso che l’altare ha in casa nostra: solo perché sull’altare dividiamo fraternamente il Pane celeste, è ragionevole e doveroso che dividiamo insieme anche il pane terreno, tanto meno prezioso di quello Celeste.
Ma fino ad ora, ospite in Arcivescovado, la “Famiglia” aveva un altare mobile; oggi, dimorante in casa propria, ha un altare stabile; come Israele aveva per il culto di Dio, nel deserto, una tenda, ma, conquistata Gerusalemme e stabilitosi nella Terra di Canaan, ebbe un tempio di marmi e di cedro.